SALA DEL TRONO

Grande salone, utilizzato per eventi culturali, conferenze, concerti, caratterizzato dal grandissimo soffitto in legno, con un grande cassettone rettangolare centrale dove è inserito lo stemma della famiglia Cesi, finemente decorato, e sedici cassettoni più piccoli con Ercole, Cupido, grandi panoplie, trofei militari con stemmi della famiglia, maschere, leoni con cartigli con il motto della famiglia "Omnibus Idem".

STANZA DEGLI IMPERATORI

Caratterizzata da un soffitto a cassettoni con lungo e articolato fregio che corre sulle pareti, da decorazioni con grandi rosoni, motivi vegetali, maschere, cartigli, leoni soggiogati dalla clava di Ercole e stemmi con trofei delle famiglie legate ai Cesi con vincoli di matrimonio, tra i quali Orsini, Caetani e Liviani. Gli episodi narrati nei riquadri sono intervallati da figure di imperatori romani e dalle virtù sottese agli stessi imperatori. Molto importante, sopra la porta che conduce alla Sala del Trono, è presente il vero e proprio manifesto dell'Accademia riportato per intero.

STANZA DELLE MUSE

Soffitto dalla costruzione geometrica, con cassettoni; il fregio sottostante coincide con la geometria, tale che ad ogni lacunare corrisponde una scena narrativa e le travi maestre con le figure delle muse. Nel lungo fregio che corre lungo le quattro pareti, vi sono scene affrescate che narrano della vittoriosa guerra di Lucio Emilio Paolo (228 – 160 a.C.) contro Perseo Re di Macedonia, fedeli alle narrazioni di Plutarco.

STANZA DELLE VIRTU' MILITARI

I cassettoni del soffitto si articolano tra un rosone centrale inserito in un ottagono affiancato da altri rosoni più piccoli con al centro teste leonine e maschere con motivi vegetali. Nel fregio con dieci riquadri, sempre il trionfo di Lucio Emilio Paolo narrato secondo le Vite parallele di Plutarco, tra sei virtù e agli angoli le allegorie delle quattro stagioni.

CAMERINO DEGLI STEMMI

Piccola stanza ricoperta da una volta a padiglione con una vera e propria genealogia dipinta; al centro lo stemma Cesi-Salviati, vista l'unione tra Federico Cesi il Linceo e Isabella Salviati. Presenti inoltre cornici decorate da alberi di Corniolo e monti dei Cesi a loro volta delimitanti uno spazio utilizzato dal pittore per motivi a grottesche e figure che sostengono gli elementi araldici di ciascuno stemma. Ritroviamo inoltre il motto cesiano "Omnibus Idem" e il motto parlante "In tenebris fulget" già individuato nella Sala di Ercole.

STANZA DELLA GENEALOGIA DEI CESI

Il soffitto, in legno e a cassettoni, di cui il centrale quadrato e gli altri rettangolari, è caratterizzato da quattro mascheroni uniti tra loro da ghirlande vegetali ed altri racemi. Nei cassettoni più piccoli sono intagliati volti femminili; nelle altre decorazioni motivi a fogliami e volti grotteschi. Nella decorazione a fregio, in dieci riquadri viene sintetizzata la storia del casato, per la metà ascritta mitiche origini greche e romane della famiglia e per l'altra metà agli eventi dal Medioevo in avanti.

STANZA DI CORIOLANO

Nel soffitto a cassettoni, di cui uno centrale in cui riconosciamo lo stemma del Cardinale Federico Cesi e sei attorno più piccoli intagliati con elementi vegetali e cartigli con il motto Omnibus Idem. Nel lungo fregio, dieci riquadri con figure allegoriche e finte nicchie con scene tratte dalle Vite parallele di Plutarco.